Silvia Ottobrini

Nasce inconsapevolmente artista, l'attitudine spontanea non compresa la obbliga nel conseguimento di un diploma che non la realizza e cura così le proprie inclinazioni lontana dalle luci del mondo. Alla scrittura ed al disegno affida i propri pensieri fin da bambina, apre appena maggiorenne un negozio a doppia entrata nel centro storico di Sestri Levante, con una sezione dedicata alle belle arti.

Collabora con tutte le migliori ditte sia nella vendita sia nell'insegnamento delle tecniche.

Nel 2006 sceglie di lasciare il commercio, lavora come free lance ed inizia un'attività completamente libera da schemi nel settore dell'arredo. La ricerca di elementi vintage ed antichità rende unico lo stile che propone, partecipa a diversi eventi e manifestazioni di settore nelle quali è più volte premiata.

Si dedica alla scrittura, alla pittura e alla fotografia sentite come espressione del pensiero più intimo, ed inizia un nuovo percorso artistico legato alle anime grazie al quale indaga 'l'invisibile' dedicandosi allo studio dell'epoca vittoriana, al significato storico delle fiabe ed all'esistenza animica. L'utilizzo di bambole bisquit mignon nelle proprie opere, spesso rotte e recuperate solo in parte, rappresenta la sensazione incomprensibile densa di significati e visioni, che si muove in un frammento spazio temporale al di fuori del tempo tangibile.

Il suo approccio all'arte è denso di simbolismo, è decostruzione, analisi attenta di ciò che non appare. Vi è dolore, ferita, cicatrice, una visione che va oltre il visibile e che si trasforma in scultura, disegno, installazione.

Dal 2021 approfondisce la performance realizzando video ed eventi in presenza

Allieva del Maestro Massimo Facheris, scultore e pittore in Pietrasanta

membro Moka (ambassador) progetto artistico di Carneviola Art Gallery Sarzana.

Alessia Cortese "objectsmag.it"

"Silvia Ottobrini reifica la memoria con la voce dell'anima. Nell'opera intimistica dell'artista l'apparente incoerenza tra reale e immaginario, tra carnale e spirituale, si risolve attraverso l'oggetto artistico, che diviene personificazione dell'invisibile, espressione dell'essere o dell'inadeguatezza dell'essere al mondo. L'essenza purissima della Ottobrini fiorisce nell'inquietudine sublime dell'atto estetico, nella manipolazione della ceramica, nei ritratti a carboncino e nelle installazioni dal sapore gotico, realizzate con bamboline di epoca vittoriana, che Silvia compone con fantasia viva e cura carezzevole"


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