i topi non avevano nipoti - palindromie -
cosa resta di noi?Tutto è destinato a consumarsi, la materia sopravvive per un tempo più o meno lungo ma solo la memoria, intangibile, può essere tramandata nel tempo lasciando traccia di un'esistenza.
I topi ci ricordano come tutto sia temporaneo, un 'memento mori' fatto di quella quotidianità semplice che spesso rimane nascosta, consumata nell'ombra come molte vite.Come i nostri segreti, le perversioni, il peccato originale.
I topi logorano poco a poco ciò che resta, metaforicamente, anche di noi.
Riconoscere l'impermanenza, la vulnerabilità, le umane fragilità, è il percorso per liberare l'anima dal fragile disequilibrio tra le cose visibili ed invisibili.
Una palindromia che ci porta continuamente allo stesso risultato aprendoci a una consapevolezza che libera.
Particolarmente attenta ai luoghi dell'abbandono e alla memoria storica della semplicità quotidiana, l'artista indaga la vulnerabilità dell'esistenza, consapevole della grandezza e della potenza dell'invisibile.
Attraverso la propria espressione artistica affronta l'umana debolezza, che accoglie, facendone punto di partenza volto all'elevazione spirituale dell'anima. Un percorso di analisi intima, denudata di ogni orpello, che ricostruisce, ricuce e cura.
personale, Torre dei Doganieri, Sestri Levante (Ge) agosto 2022
mostra patrocinata dal Comune di Sestri Levante in collaborazione con Mediaterranea servizi