radice inversa

vincitrice del Paratissima Torino Prize 2023

 'radice inversa' è la via tortuosa di nodi alla gola che scende in profondita' che non riesco a vedere, cerca tra volti che non conosco, inciampa e si lecca le ginocchia sbucciate per sentire di cosa sa una memoria che non ho. E' una installazione impermanente che ieri potevo toccare ma oggi non esiste più. Che tornerà differente, in un altro luogo, in un altro tempo, su un altro muro scritto di un'altra storia.

Ho fotografato con una pola rotta, che inquadra a caso e stampa come vuole.

La Polaroid è l'attimo rubato. E' un gioco moderno che imprime velocemente una frazione di tempo nella pellicola. Racconta istanti da attaccare in modo sparso sul muro, che guardi e ti passano dietro gli occhi come un film. Mentre resti fermo li loro corrono avanti e indietro sull'asse temporale di chissà quante vite.

Ho cercato l'imperfezione che il tempo sa creare sulle pellicole, le ho bruciate, sporcate, graffiate. Con questo alfabeto ho immaginato di scrivere una pagina di diario, comporla di storie sulla parete di una stanza usando un mezzo nuovo per una storia vecchia, incrociando i materiali e gli sguardi, creando così una radice inversa.


"io non lo so dove sto andando

non so nemmeno da dove arrivo

so che sono qui, adesso,

ma a volte nemmeno sempre"


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